Un importante istituto di credito è stato condannato a restituire una società spezzina, sua cliente, la consistente somma di circa 180 mila euro.
L’azienda che opera nel settore dell’abbigliamento con sede in Val di Magra, e che ha intrattenuto un rapporto di contro corrente da oltre trent’anni, rivendicava l’applicazione di interessi e commissioni non dovuti nel corso del rapporto, chiedendo la rideterminazione del saldo del rapporto di conto corrente. E alla fine la banca, ex Cariplo, è stata citata dinanzi al trinunale della Spezia.
L’istituto di credito si è semopre difeso sollevando preliminarmente eccezione di prescrizione di ogni diritto o pretesa, dato il lungo tempo trascorso. Il giudice del tribunale civile della Spezia ha disposto una consulenza tecnico-contabile al fine di accertare l’esatta consistenza del saldo e ha emesso sentenza di condanna della banca con la restituzione dell’ingente somma di denaro a favore dell’azienda spezzina, rappresentata e difesa dall’Avvocato Alessandro Pontemoli del foro della Spezia.
Il giudice ha rilevato che, nonostante il tempo trascorso, la prescrizione non operava in costanza di rapporto in quanto il conto corrente aveva operato entro i limiti del fido.
Pertanto, stante l’accertata conclusione non in forma scritta del contratto di apertura del credito e la conseguente violazione del requisito della forma scritta previsto dal testo unico bancario la dottoressa Lottini ha disposto il ricalcolo degli interessi pagati negli ultimi trent’anni al tasso legale.
In totale la somma degli addebiti illegittimi risulta pari a 178.437,03 e il saldo alla data del 30 giugno 2018 deve essere rideterminato in 137.585,93 a favore dell’azienda spezzina.
L’avvocato Pontremoli fa presente che il tribunale dell Spezia è “sempre stato sensibile alle istanze presentate dai cittadini (cosiddetti consumatori) o dalle imprese relativamente ai comportamenti tenuti, soprattutto in passato, da alcuni operatori del settore bancario”.
“Una materia – aggiunge il legale – che richiede un elevato grado di specializzazione da parte della magistratura e da parte dei professionisti (avvocati e periti) chiamati a tutelare i diritti dei propri assistiti anche in considerazione dei continui mutamenti della giurisprudenza di merito e di legittimità.”